Palazzo Arese Borromeo è la sede del Museo Didattico del Legno
Il palazzo fu edificato per desiderio di Bartolomeo III Arese nel secondo quarto del XVII secolo. Dopo la morte di Bartolomeo l’edificio pervenne in eredità alla figlia Giulia, che convolò a nozze con il conte Renato Borromeo, costituendo la famiglia Borromeo Arese alla quale il palazzo è debitrice del nome.
A Carlo IV Borromeo Arese è da ascrivere il primo significativo progetto decorativo di trasformazione, caratterizzato da un evidente linguaggio settecentesco. Al nipote Renato II, invece, è da attribuire il rinnovato interesse per le sale del palazzo, “ammodernizzate” in stile rococò.
Con il periodo della dominazione austriaca l’intero complesso architettonico cadde parzialmente in disuso e il palazzo fu trasformato in caserma. Dopo un periodo di disinteresse della famiglia Borromeo per il palazzo e il parco annesso, l’area a verde fu affittata con finalità agricole, mentre nelle strutture architettoniche vennero locati alcuni uffici comunali e la scuola.
All’inizio del XX secolo i proprietari diedero avvio ad un’attività di recupero del Palazzo che, tuttavia, non tornò mai agli antichi fasti. Al termine del primo conflitto mondiale alcuni ambienti annessi al palazzo ospitarono famiglie profughe provenienti dal Veneto.
Dopo un rinnovato interessamento per il destino della nobile dimora di famiglia dimostrata dal conte Guido, la villa fu nuovamente abbandonata ed essa divenne oggetto di furti ed atti vandalici. Nel 1987 l’amministrazione pubblica acquistò il Palazzo e diede immediatamente avvio al restauro del parco e delle strutture architettoniche.
Oggi il Palazzo è adibito a sede di esposizioni temporanee e di eventi culturali ed è oggetto, nei fine settimana, di periodiche visite guidate.